Quali automobili circolano per le spettrali autostrade del paese più isolato del mondo? Ce n’è per tutti i gusti ma con una costante: pochi possono guidarle davvero!
La Corea del Nord rimane uno dei paesi più misteriosi e isolati al mondo, dove la circolazione automobilistica riflette un contesto economico e politico unico. Nonostante la scarsità di informazioni certe, grazie a fonti aggiornate e recenti approfondimenti è possibile delineare uno scenario più dettagliato e aggiornato sul parco auto nordcoreano, che continua a sorprendere per le sue caratteristiche anomale. Oggi vi portiamo sulle strade di Pyongyang e scopriamo quali siano le auto che vi circolano
La capitale nordcoreana, Pyongyang, con oltre 3 milioni di abitanti, presenta una situazione insolita: le strade sono spesso sgombre e la presenza di auto è limitata. Si stima che in tutta la Corea del Nord circolino circa 30.000 veicoli, un numero estremamente ridotto rispetto alla popolazione di circa 25 milioni di persone con benefici sull’inquinamento ma anche gravi limitazioni per gli spostamenti dei cittadini. Questa cifra si spiega in parte con la rigida politica interna che limita la proprietà privata di automobili, riservata quasi esclusivamente a funzionari di alto livello e al settore militare, che rappresenta quasi il 5% della popolazione.
Nonostante le restrizioni, è noto che sul territorio nordcoreano circolano veicoli di provenienza occidentale e asiatica. Le Mercedes-Benz sono considerate le auto privilegiate della classe dirigente, simbolo di prestigio e potere. A queste si aggiungono modelli Toyota di lusso, che sfidano le sanzioni internazionali e le limitazioni al commercio, e una curiosa presenza di Volvo degli anni ’70, frutto di un’inaspettata spedizione dalla Svezia mai saldata, che ha lasciato una traccia storica nel parco auto locale.
Cosa guidano qui: il cuore dell’industria automobilistica nordcoreana
Un elemento distintivo del panorama automobilistico nordcoreano è la presenza di una produzione interna, che cerca di sopperire alle difficoltà di importazione con veicoli assemblati e sviluppati localmente. La Sungri Motor Plant, fondata nel 1950, rappresenta la principale casa automobilistica del paese, specializzata inizialmente in veicoli militari e successivamente in automobili civili. I modelli prodotti spesso si ispirano a vetture straniere, in particolare marchi europei come Volkswagen e Mercedes, con imitazioni che riprendono linee e design in modo più o meno fedele.

Una – rara – Mercedes-Benz per le strade nord coreane (Reddit.it) – www.MotorSportBlog.it
Un altro importante produttore è la Pyeongwha Motors, che in passato ha operato su licenza per modelli basati sull’italiana Fiat Siena e sul Doblo. Con la fine degli accordi di licenza, anche Pyeongwha ha intrapreso la strada delle copie, creando automobili che si rifanno a modelli stranieri, sebbene con tecnologie e standard meno evoluti. Attualmente, Pyeongwha detiene l’unico diritto ufficiale di produrre nuove auto e di commercializzare veicoli usati all’interno del paese, sebbene il possesso privato di automobili resti praticamente proibito per i cittadini comuni.
L’unico uomo che può guidare l’auto che vuole
Nel contesto di un paese dove l’automobile privata è un lusso quasi inaccessibile, la collezione di auto di Kim Jong-un rappresenta una realtà a sé. Il leader nordcoreano è noto per la sua passione per le automobili di prestigio, vantando un garage che include modelli di altissimo livello come Audi R8, Range Rover e Rolls-Royce. Questi veicoli, spesso importati illegalmente o tramite canali diplomatici, costituiscono un simbolo di status e potere che contrasta nettamente con la condizione delle automobili comuni nel paese.
L’interesse personale di Kim Jong-un per il settore automobilistico si riflette anche in iniziative volte a potenziare l’industria nazionale, seppur con risultati limitati dal contesto economico e dalle sanzioni internazionali. La Corea del Nord continua a mantenere una produzione automobilistica modesta, con tecnologie datate e design derivati, ma che rappresentano un segno di autonomia in un paese che difficilmente apre le sue porte al mondo esterno.
Il panorama automobilistico nordcoreano è intrinsecamente legato alle dinamiche politiche e alle restrizioni economiche imposte a livello globale. Le sanzioni internazionali, volte a limitare il commercio con Pyongyang per motivi politici e di sicurezza, hanno contribuito a mantenere il paese in uno stato di isolamento, che si riflette anche nel settore delle automobili. Tuttavia, i segnali di una produzione interna e la presenza di modelli di lusso tra le élite indicano una complessità che va oltre la semplice scarsità di mezzi di trasporto.
Nel corso degli ultimi anni sono emerse alcune iniziative volte a modernizzare la flotta governativa, con l’introduzione di veicoli elettrici e ibridi importati in quantità limitate, segnale di una possibile apertura tecnologica futura, seppur ancora molto contenuta. La Corea del Nord, dunque, rimane un caso unico nel panorama automobilistico mondiale, dove la mobilità riflette le caratteristiche di un regime isolazionista e fortemente controllato.
Le auto del misterioso paese - www.MotorSportBlog.it






